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Valentino Dell'Antonio Poeta Meglio conosciuto come "'Tinoto Monech", Valentino Dell'Antonio nasce a Moena l'8 ottobre del 1909. Dopo gli studi classici, intraprende una brillante carriera prima come funzionario poi dirigente della banca del suo paese natio. Di indole metodica, precisa come il suo lavoro richiedeva, diventa animatore di iniziative culturali e sportive. Di spirito religioso, ma aperto al dubbio della vita e della morte, custodisce la sua riservatezza negli affetti e nelle amicizie, focolare di calore umano e zingaro dei sogni come lui stesso si autodefinirà. Il Dell'Antonio è poeta della esperienza umana, del tragico trapasso dalla giovinezza all'età matura, dell'incertezza della vita sospesa tra speranze e disillusioni, conscio del tragico destino dell'uomo, del presente, nebbia incerta ed imperscrutabile. Il confine tragico fra sogno e realtà viene fatto vivere in immagini della natura, trasfigurata su un piano irreale del sentimento dell'uomo e della sua esperienza di vita. Padrone e consapevole di uno stile lirico essenziale, il poeta non rifugge però un impianto metrico definito, utilizzando spesso le rime, lasciando però che (come lui stesso dice) "nonostante qualche forzatura, i versi corrano bene". I riferimenti poetici sono il paesaggio montano moenese, i fiori, gli alberi, ma anche oggetti di vita quotidiana come il grembiule, il "portacote", il cucchiaino. Non manca un accenno all'esperienza dolorosa della guerra, delle cento madri di figli senza baci e del gemere della povera gente nell'urlo del vento. Con distacco sopporta una lunga ed invalidante malattia. A Moena, il 10 febbraio 1981 Valentino dell'Antonio chiude per sempre il suo zaino pieno di sogni da zingaro. |
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