La Critica Claudio Acquistapace attraverso un’indagine ricognitiva dal fatto artistico come mimesi, e non solo, ma come esperienza dal fatto reale, traduce con coscienza la scrittura del realismo mitigando in un noviziato di controllo e di ascendenze. C. FRANZA La premessa che avvicina Claudio Acquistapace alla genesi dell’ immagine Figurativa, si determina per invito culturale. IL pittore è già un provato grafico, ma il ruolo affascinante del colore lo conquista alla poetica del passaggio , di quello padano in particolare, per interesse del territorio e diletto espressivo. Lo conquista s’è detto ma non solo il richiamo fertile della natura, ma l’etica, il costume, il modo di vivere e d’esprimersi della condizione umana contadina. Un fatto culturale, pertanto, speditamente sentito come attività creativa del pittore che vedrà corrisposto il suo più luminoso esito poetico nell’atmosfera chiarista delle campagne lombarde. La piana paesaggistica con i suoi laghi e la foschia delle sue profondità. E lo spazio e la vegetazione che nel dipinto si strutturano con radice di romantico poi si accendono della scansione tonale contemporanea proprio in virtù del saggio culturale attento al presente. Un diffuso ritmo di poesia che Acquistapace poi condensa in più serrate resistenze liberatorie del suo particolare progetto di morte, modello nel quale intuisce una sua pregevole sintesi espressiva che fa propria anche nei nudi di donna, la figura, quest’ultima, nella quale il pittore raccoglie il gesto della realizzazione la sua innata umanità. Claudio Acquistapace Claudio Aquistapace nasce a Milano il 24 febbraio del 1945 da famiglia originaria Valsassina Arriva alla pittura sulle orme del cugino Andrea Lanteri dopo aver più di lui portato avanti nel tempo una esperienza fotografica e grafica la cui influenza e tuttora rilevante. In questo gioco-pittura sperimenta varie tecniche alla ricerca di quella che più gli si adatti. Conclude che questa non esiste e cerca quindi di esprimere ciò che vede e sente, o ciò che vuol far vedere e sentire, nella maniera di vota in volta più diversa. I suoi quadri possono essere sogni, ricordi o reatà, sempre calati, però, in una reatà tipicamente lombarda, sia che riposino nel rustico delle cascine della sua terra d’origine, sia che si fermino a meditare nelle nebbie e nei chiarori padani. Alcune opere Cliccando sull'immagine avrai l'opportunità di visualizzare l'opera completa. |